Razionale generale

La Diabetologia, nella cura del paziente con diabete tipo 2, ha subito un cambiamento epistemologico negli ultimi 15 anni passando da un paradigma fondato sul treat to target a quello basato sul treat to benefit. L’armamentario terapeutico si è notevolmente ampliato, le linee guida si sono stravolte e l’inquadramento sulla base del rischio cardiovascolare del paziente diabetico è divenuto mandatorio così come la necessità di comprendere fino in fondo la fisiopatologia e semeiotica cardiovascolare. Le nuove tecnologie, specie per il paziente con diabete tipo 1, hanno demarcato un potenziamento del metodo clinico e devono essere utilizzate per alimentare il ragionamento clinico per una gestione improntata alla sempre maggiore complessità clinica e assistenziale. Oltre al cambiamento culturale, abbiamo assistito in questi ultimissimi anni a profondi mutamenti gestionali del diabete, tanto a livello macro quanto “micro” -territoriale. La Missione 6 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, documento che sta segnando e segnerà una svolta epocale nel cammino della Diabetologia italiana, ha dedicato un ampio spazio alla riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera e territoriale, nel tentativo di rispondere alle criticità che la pandemia ha reso ancora più evidenti, e che potrebbero aggravarsi a causa dell’accresciuta domanda di salute derivante dal trend demografico, epidemiologico e sociale. L’esperienza emergenziale e le nuove opportunità offerte dal PNRR delineano un contesto in cui si impone di ragionare in ottica di potenziamento e rafforzamento dell’offerta di salute dedicata alla cronicità di cui il diabete rappresenta il modello per eccellenza.